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La costituzione dell'ANFeA

1. La certificazione dell'efficienza energetica degli edifici. E' un lavoro per laureati in Fisica?
2. Il problema delle certificazioni
3. Alcuni dei problemi che incontrano i Fisici che svolgono attività professionale.
4. La proposta per un'Associazione scientifico-professionale collegata alla SIF.
5. Un comitato di 45 fisici propone la costituzione di una nuova Associazione scientifico-professionale.
6. La bozza di proposta di legge di istituzione della professione
7. La risposta all'iniziativa di costituire una Nuova Associazione
8. I punti salienti dello Statuto dell'ANFeA - Associazione Nazionale Fisica e Applicazioni
9. I punti salienti del Regolamento di Accreditamento per l'iscrizione all'Elenco dei Fisici professionisti.
10. Rapporto con la SIF e le altre Associazioni professionali
11. In preparazione all'assemblea costituente
12. La costituzione dell'Associazione Nazionale Fisica e Applicazioni - Assemblea Generale


1. La certificazione dell'efficienza energetica degli edifici. E' un lavoro per Fisici?

Il D.L.vo 192/2005 (modificato con il D.L.vo 311/2006), che recepisce la Direttiva Europea 2002/91/CE sull'efficienza energetica negli edifici, apre un campo di attività di interesse per i fisici, che rischiano peraltro di esserne esclusi.
Il decreto stabilisce i criteri, le condizioni e le modalità per migliorare le prestazioni energetiche degli edifici al fine di favorire lo sviluppo, la valorizzazione e l'integrazione delle fonti rinnovabili e la diversificazione energetica. In particolare esso disciplina:
a)la metodologia per il calcolo delle prestazioni energetiche integrate degli edifici;
b)l'applicazione di requisiti minimi in materia di prestazioni energetiche degli edifici;
c)i criteri generali per la certificazione energetica degli edifici;
d)le ispezioni periodiche degli impianti di climatizzazione;
e)i criteri per garantire la qualificazione e l'indipendenza degli esperti incaricati della certificazione energetica e delle ispezioni degli impianti;
f)la raccolta delle informazioni e delle esperienze, delle elaborazioni e degli studi necessari all'orientamento della politica energetica del settore;
g)la promozione dell'uso razionale dell'energia anche attraverso l'informazione e la sensibilizzazione degli utenti finali, la formazione e l'aggiornamento degli operatori del settore.
Si ringrazia il dott. Barbaresi, che ci ha segnalato la questione in forma colorita ed efficace.
In attesa dei decreti attuativi, le regioni sono libere di fissare i criteri nell'ambito della legge 10/1991 - Norme per l'attuazione del Piano energetico nazionale in materia di uso razionale dell'energia, di risparmio energetico e di sviluppo delle fonti rinnovabili di energia. Di fatto nasce una nuova figura professionale, il Certificatore Energetico, che deve calcolare e certificare il consumo di energia primaria.
La Regione Lombardia, la prima Regione a emettere il provvedimento applicativo (D.G.R. n. 8/5773), ha stabilito che possono essere accreditati come soggetti certificatori esclusivamente le persone in possesso di uno dei seguenti titoli:
diploma di laurea specialistica in ingegneria o architettura, nonché abilitazione all'esercizio della professione ed iscrizione al relativo Ordine professionale;
diploma di laurea specialistica in Scienze Ambientali ed iscrizione alla relativa Associazione professionale;
diploma di laurea specialistica in Chimica, nonché abilitazione all'esercizio della professione ed iscrizione al relativo Ordine professionale;
diploma di geometra o Perito Industriale, nonché abilitazione all'esercizio della professione ed iscrizione al relativo Collegio professionale;
diploma di laurea specialistica in Scienze e Tecnologie Agrarie o Scienze e Tecnologie forestali e ambientali, nonché abilitazione all'esercizio della professione ed iscrizione al relativo Ordine professionale.
Analogamente nella Regione Emilia Romagna (Del. 1730), i Soggetti certificatori accreditati sono i Tecnici qualificati, singoli o associati, iscritti all'Ordine o al Collegio professionale di competenza, in possesso di almeno uno dei seguenti titoli:
- diploma di laurea specialistica in ingegneria, architettura, scienze ambientali,
- diploma di laurea in ingegneria, architettura, scienze ambientali,
- diploma di geometra o perito industriale;

In ambedue le Regioni sono esclusi i laureati in Fisica, che in linea di principio hanno il percorso formativo maggiormente attinente alle complesse metodologie di calcolo richieste, a causa della mancanza dell'Albo professionale. In ambedue i casi sono presenti i laureati in Scienze Ambientali grazie all'impegno della loro Associazione professionale (AISA).
Peraltro, il campo di attività legato all'energia è più ampio della semplice certificazione degli edifici. A parte le problematiche legate alla possibile o probabile ripresa della produzione con centrali nucleari, il Piano di azione dell'Italia sull'efficienza energetica, predisposto nell'agosto scorso dal Governo, prevede che, per centrare il target previsto dalla UE del 20% di riduzione delle emissioni di gas serra nel 2020, si consegua il 9% di risparmio energetico, entro il 2016, attraverso le misure già predisposte e quelle in cantiere. L'ENEA è fortemente impegnato in questo settore con attività di ricerca e, con il supporto alla Pubblica Amministrazione centrale e locale, nella predisposizione e nell'attuazione dei provvedimenti legislativi e normativi.
C'è di nuovo il paradosso che il pacchetto per la qualificazione energetica degli edifici progettato da Fisici in ENEA non vede in pratica la presenza di Fisici sul mercato poiché senza Albo

2. Il problema delle certificazioni

Il TAR del Lazio, con sentenza emanata il 14 febbraio 95, accogliendo un ricorso degli Ingegneri e dei Periti Industriali, ha escluso i laureati in Fisica e in Architettura dall'elenco dei professionisti idonei per gli interventi di collaudo e verifica degli impianti tecnologici, nel quale erano stati inclusi dal Decreto attuativo (agosto 1992) della Legge 46/90. I laureati in Fisica sono stati banalmente esclusi in quanto privi di Albo professionale, non ostante che la legge, e qui sta il paradosso, preveda che la laurea in Fisica sia titolo abilitante per essere Direttore Tecnico di Azienda che realizza e installa detti impianti.
Interessante è la motivazione dell'esclusione degli architetti:
"attraverso l'esame dei contenuti della specifica professione, desunti dalle particolari conoscenze tecniche degli interessati, attestate peraltro dai titoli di studio, che prevedono per gli ingegneri (rispetto ai citati architetti) ben due distinti esami di Fisica (I e II), un esame di Fisica tecnica e uno di Chimica...";
"nel recente Corso di studio di Architettura del Politecnico di Milano per l'anno 1994-95, versato in atti del ricorso in esame e relativo ad epoca successiva rispetto all'adozione dell'atto impugnato, risulta un solo insegnamento fondamentale propedeutico di «Fisica tecnica ed impianti», contro i ben tre insegnamenti di Fisica Generale e tecnica del corso di laurea in Ingegneria".
Vale a dire: gli architetti non conoscono abbastanza Fisica per verificare gli impianti!
La sentenza del TAR è stata, ovviamente, giudicata molto positivamente dagli Ingegneri e dai Periti Industriali Per lo stesso motivo (assenza di Albo professionale) i laureati in Fisica non possono essere iscritti negli elenchi del Ministero dell'Interno, di cui alla legge 818/1994, per il rilascio della certificazione prevenzione incendi, certificazione riservata a professionisti iscritti negli albi professionali degli architetti, degli agronomi, dei chimici, degli ingegneri, dei geometri e dei periti industriali.

3. Alcuni dei problemi che incontrano i Fisici che svolgono attività professionale

I non pochi laureati in fisica che svolgono le attività professionali di nuova tipologia, quali il trasferimento di tecnologia, lo sviluppo di business da progetti di ricerca e brevetti, e la valutazione di tecnologie e di innovazione per investimenti e collaborazioni tra università e mondo industriale, si trovano in non poche difficoltà allorché:
vengono consultati in qualità  di esperti per pratiche di finanziamento, ma non sono autorizzati né a valutarle né a firmarne alcuna, perché è espressamente richiesta l'iscrizione a albo, ordine o collegio;
vengono ascoltati in qualità di esperti per consulenze tecniche presso i Tribunali (che sempre più riguardano apparecchiature ad alta tecnologia, come laser, pannelli fotovoltaici, sensori, branche come l'acustica, la radioattività, ecc. che un fisico ben conosce), tuttavia, soprattutto ai giovani, viene respinta la domanda di iscrizione all'albo dei Consulenti Tecnici dell'Autorità Giudiziaria, perché senza un ordine o collegio;
devono indicare la propria attività lavorativa ai fini fiscali (studi di settore). Non potendo indicare la professione di fisico ed essendo costretti a scegliere in una lista di categorie lavorative (comprendente maghi, cartomanti, pranoterapeuti, gestori di lampade votive, allevatori di cavalli, e simili), se la devono cavare con l'indicazione: "Altri servizi di consulenza".
Operano con contratto di prestazione di opera intellettuale, rischiano di avere l'incarico revocato o non pagato, perché non avendo né albo, né ordine, né collegio non hanno il "codice deontologico della professione" e possono quindi essere sostituiti anche senza giusta causa senza diritto all'indennizzo (l'articolo 2237 CC in materia di contratti, riconosce al committente la facoltà di revocare l'incarico conferito al professionista a prescindere dalla ricorrenza di una giusta causa a meno che il professionista non risulti iscritto ad un ordine).

4. La proposta per un'Associazione scientifico-professionale collegata alla SIF

Il progetto della SIF di proporre la costituzione dell'Ordine dei fisici, ha risvegliato in molti laureati in fisica che operano al di fuori dell'Accademia un'attesa sopita da molti anni e, forse, mai presa in considerazione per il diffuso e falso pregiudizio tante volte detto e ripetuto: il vero e solo mestiere del fisico è di fare ricerca o insegnare, altrimenti si fa l'ingegnere, l'architetto, il biologo, il chimico, il geologo, l'agronomo, il geometra o il perito industriale.
Le problematiche del tipo di quelle esposte nei punti precedenti, unite all'accelerazione subita dall'iter legislativo di riconoscimento delle associazioni professionali, ci hanno convinto che fosse opportuno spingere nella direzione dell'associazione professionale lasciando, almeno temporaneamente, in sospeso la richiesta dell'Ordine.
Preso atto dell'intenzione della SIF di non volere modificare il proprio statuto per farsi carico anche delle funzioni di Associazione professionale e non volendosi d'altra parte rinunciare al suo contributo, legato al prestigio e al rilievo nazionale e internazionale, per rendere più agevole il duro cammino verso il riconoscimento della professione, è stata avanzata la proposta (30 dicembre 2007) di dare vita una nuova Associazione, con finalità anche di tutela della professione, "collegata" alla SIF. In tal modo la SIF avrebbe potuto, senza modifiche di Statuto, svolgere il ruolo di garante nei confronti delle Autorità preposte al riconoscimento delle Associazioni professionali.
Si proponeva una procedura del tipo:
1.La SIF delibera la costituzione di un'Associazione scientifico-professionale e ne approva lo Statuto.
2.La nuova Associazione ha la stessa sede sociale della SIF e ne utilizza le strutture tecnico-scientifiche sulla base di un'apposita Convenzione, di cui è fatta menzione nello statuto.
3.Lo statuto della nuova Associazione dovrà prevedere alcuni punti, che stabiliscano il collegamento con la SIF, ad esempio:
a)due (su sei) membri del Consiglio Direttivo (CD) sono di nomina della SIF;
b)le deliberazioni del CD su determinate materie (ad es. attività scientifiche e/o editoriali, regolamento di funzionamento, ...) devono essere concordate con la SIF e ottenere la sua approvazione per divenire esecutive;
c)E' fatta esplicita menzione della Convenzione, degli aspetti principali che deve regolamentare e delle modalità di approvazione e modifica.
Neanche questa proposta è stata accolta dalla SIF (17 marzo 2008) che, ribadendo la volontà di conservare la propria identità di Società scientifica e di voler seguire la strada dell'istituzione dell'Ordine Professionale, ha escluso la possibilità dell'uso delle strutture tecnico-scientifiche della sede sociale della SIF. Peraltro è stato precisato che tale atteggiamento non va interpretato come un rifiuto aprioristico nei confronti dell'Associazione: se il nuovo tentativo dovesse risultare infruttuoso dopo un ragionevole tempo di attesa post elettorale, si potrà ripiegare sulla soluzione dell'associazione.

5. Un comitato di 45 fisici propone la costituzione di una nuova Associazione scientifico-Professionale

Preso atto della situazione, considerato che, non ostante la fine della legislatura, il processo di riconoscimento delle Associazioni professionali sta procedendo, vedasi ad esempio l'emanazione del Decreto Interministeriale, «Requisiti per l'individuazione e l'annotazione degli enti di cui all'articolo 26 del D. L.vo 206/07, nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate per le quali non esistono ordini, albi o collegi, nonché dei servizi non intellettuali e delle professioni non regolamentate», considerato anche, che il Progetto di istituzione dell'Ordine rappresenta un obiettivo praticamente irrangiugibile (nel 2007 sono stati contattati sull'argomento due Ministri, un Sottosegretario di Stato, tre Senatori e quattro Deputati, ricevendo da tutti risposte evasive o addirittura negative), ci siamo convinti che l'unico modo per ottenere in tempi ragionevolmente brevi il riconoscimento della professione del fisico, sia di costituire un'Associazione professionale in maniera autonoma dalla SIF, contattando direttamente quanti interessati alla costituzione di un elenco professionale gestito da un'Associazione professionale, anche se ciò potrebbe far nascere qualche problema per il riconoscimento (le associazioni debbono avere almeno quattro anni di vita).
A tal fine si è costituito un Comitato Promotore di 45 Fisici rappresentativi di diverse realtà scientifiche, professionali e geografiche che hanno redatto e inviato una lettera, indirizzata ai Fisici interessati all'istituzione e alla tutela della professione, con la quale si propone di costituire una Associazione scientifica professionale che possa essere riconosciuta dai Ministeri competenti e trovare una soluzione adeguata che porti alla presentazione di una proposta di legge per il riconoscimento della professione.
Erano inoltre descritte le linee lungo le quali si intende agire:
1.preparazione dello Statuto e del Regolamento della nuova Associazione e sua diffusione in rete per ricevere contributi e osservazioni (giugno - luglio 2008);
2.costituzione di un Gruppo di lavoro, con rappresentanti di AIFM e AGI e delle altre associazioni interessate, per l'elaborazione di una proposta di legge e sua diffusione in rete per ricevere contributi e osservazioni da tutti gli interessati (luglio 2008);
3.assemblea costituente per l'approvazione dello Statuto e dei regolamenti dell'Associazione, l'elezione degli Organi sociali e la definizione della Proposta di Legge da presentare in Parlamento (ottobre 2008).
Si chiedeva infine di inviare un cenno di adesione in modo da formare una mailing list di persone interessate all'iniziativa alle quali inviare le successive informazioni (anche per soddisfare le regole della privacy).
Alla lettera hanno risposto circa 400 persone (il 10% dei mail inviati) delle quali solo sette hanno manifestato dissenso. Sono più o meno quante ci si poteva aspettare conoscendo la ben nota "pigrizia" dei fisici; il numero e soprattutto il tono delle risposte permette, peraltro, di procedere con una certa tranquillità avendo la certezza che si tratti di un'iniziativa condivisa e apprezzata.


6. La bozza di proposta di legge di istituzione della professione

Alla lettera di lancio dell'iniziativa è stata allegata una prima bozza della proposta di legge per l'istituzione della professione di Fisico che, dopo adeguata consultazione e opportune modifiche, potrebbe essere presentata nei prossimi mesi in Parlamento a nome della costituenda Associazione.
La proposta mira alla definizione della professione del Fisico e all'istituzione del relativo Elenco professionale, affidando alle Associazioni di categoria riconosciute, opportunamente federate o convenzionate tra loro, la gestione dell'Elenco professionale dei fisici, le modalità di iscrizione, l'individuazione dei necessari elementi di deontologia e l'obbligo dell'aggiornamento continuo degli iscritti all'Elenco. Per quanto riguarda l'articolazione dell'Elenco in sezioni e settori e per la descrizione delle relative attività di competenza la proposta ricalca quella preparata dalla SIF per l'istituzione dell'Ordine.
L'art. 1 istituisce la professione del fisico professionale, articolata in due livelli in relazione al titolo posseduto (laurea triennale o alla laurea magistrale. Formano oggetto dell'attività professionale del fisico di 2° livello le attività svolte con impiego di metodologie avanzate, innovative o sperimentali, mentre formano oggetto dell'attività  professionale del fisico di 1° livello le attività che implicano l'uso di metodologie standardizzate o su sistemi e processi di tipologia semplice o ripetitiva.
L'art. 2 autorizza le associazioni professionali riconosciute, o una loro Federazione, a istituire l'elenco professionale, specificando che esso è suddiviso in due sezioni: la sezione A, riservata ai laureati magistrali, è articolata in tre settori:
a)Fisica industriale, dei materiali e dell'informazione
b)Fisica della Terra, dell'ambiente e del territorio
c)Fisica medica
e la sezione B, riservata ai laureati triennali. Lo stesso articolo individua il settore "Fisica medica" come professione sanitaria
Nell'art. 3 sono elencate le attività professionali per i diversi settori della sezione A e della sezione B.
L'art. 4 fissa i requisiti per l'iscrizione alle due sezioni dell'Elenco rimandando le modalità agli appositi regolamenti delle relative Associazioni o loro Federazione.
Infine l'art. 5 fissa le procedure per la prima applicazione della legge.

Un aspetto fondamentale della questione sono le forme di collaborazione e sinergismo che si riusciranno a concordare tra tutte le associazioni che coinvolgono fisici (SIF, AGI, AIFM, AIAr, AIRP, ANPEQ, ...). E' un'operazione che va affrontata subito perché potrebbe indurci ad aggiustare il tiro sia nella costituzione (Statuto) della nuova Associazione che nella definizione della proposta di legge con la quale confrontarci con le forze politiche. E' ovvio che riuscire a presentare una proposta condivisa rende il tutto più credibile.


7. La risposta all'iniziativa di costituire una Nuova Associazione

La lettera di lancio della nuova Associazione è stata inoltrata a tutti i fisici di cui siamo riusciti a trovare l'e-mail (ca. 4500). Dei mail inviati circa il 30% sono stati respinti perché l'indirizzo era errato o, più spesso, perché finiti nella grey list di controllo del server del destinatario. E' stato fatto un secondo invio dei mail respinti e ne sono stati nuovamente rigettati circa il 50%. In definitiva ne dovrebbero essere giunti a destinazione circa 3500.
Abbiamo ricevuto circa ca. 500 risposte (alcune continuano ad arrivare) di cui solo sette di dissenso. E' difficile, e peraltro poco interessante, capire le motivazioni delle mancate risposte (messaggio non letto, pigrizia o dissenso). In ogni modo il numero di risposte e soprattutto l'interesse mostrato in molte di esse, delle quali un'esemplificazione è riportata nel file allegato, hanno convinto il Comitato Promotore a proseguire nella strada di dare vita a una Nuova Associazione scientifico professionale.
Si è cominciato con la scelta del nome, che potrebbe sembrare un dettaglio, ma non lo è. Poiché le competenze degli ingegneri così come codificate dall'art. 51 del decreto istitutivo dell'Ordine (R.D. 23.10.1925, n. 2537) risultano essere: "Sono di spettanza della professione d'ingegnere ...... il progetto, la condotta e la stima dei lavori relativi alle macchine ed agli impianti industriali, nonché in generale alle applicazioni della fisica", il Comitato Promotore ha ritenuto opportuno e importante fare comparire la parola Applicazioni (o Fisica applicata) già nel nome dell'Associazione. Tra le diverse alternative proposte si è deciso per Associazione Nazionale Fisica e Applicazioni - ANFeA.

8. I punti salienti dello Statuto dell'ANFeA - Associazione Nazionale Fisica e Applicazioni

La bozza di Statuto dell'ANFeA è stata elaborata con l'intento di soddisfare le caratteristiche necessarie perché la nuova Associazione possa essere riconosciuta come Associazione professionale.
Il riconoscimento è previsto dal citato D.L.vo n. 206/2007 di recepimento della Direttiva UE 36/2005 sulle qualifiche professionali e del conseguente Decreto del Ministero della Giustizia del 28.04.2008 che precisa i «Requisiti per l'individuazione e l'annotazione degli enti di cui all'articolo 26 del D. L. vo 206/07, nell'elenco delle associazioni rappresentative a livello nazionale delle professioni regolamentate per le quali non esistono ordini, albi o collegi, nonché dei servizi non intellettuali e delle professioni non regolamentate».
1. Lo Statuto assicuri:
a)la finalità dell'ente sia la tutela della specifica attività svolta dai professionisti o esercenti arti e mestieri;
b)garanzie di democraticità sia per il funzionamento degli organismi deliberativi, sia per il conferimento delle cariche sociali, anche attraverso la previsione della durata degli incarichi e di un limite alla reiterazione, sia per la prevenzione di situazioni di conflitto di interessi o di incompatibilità;
c)la necessaria trasparenza degli assetti organizzativi;
d)una struttura adeguata all'effettivo raggiungimento delle finalità dell'associazione;
e)la partecipazione all'associazione soltanto di chi abbia conseguito titoli professionali nello svolgimento della rispettiva attività o abbia conseguito una scolarizzazione adeguata rispetto alle attività professionali oggetto della associazione;
f)l'assenza di scopo di lucro;
g)l'obbligo degli appartenenti di procedere all'aggiornamento professionale costante e la predisposizione di strumenti idonei ad accertare l'effettivo assolvimento di tale obbligo.
2. L'ente abbia adottato un codice deontologico che preveda sanzioni graduate in relazione alle violazioni poste in essere; l'organo preposto alla adozione dei provvedimenti disciplinari sia dotato della necessaria autonomia; sia assicurato il diritto di difesa nel procedimento disciplinare.
3. Per l'annotazione nell'elenco di cui al comma 1, i requisiti di cui alle lettere da a) a f) devono essere posseduti da almeno quattro anni.
L'ultimo punto specifica che, ai fini del riconoscimento, l'Associazione deve essere costituita da almeno quattro anni. Si tratta di un periodo non lunghissimo (sono più di venti anni che si parla della professione dei fisici!), e inoltre si può sperare che un provvedimento di tipo convenzionale o federativo con le altre Associazioni, che non hanno questo problema essendo costituite da molti anni, possa essere sufficiente a superare questa condizione. Un tale provvedimento è comunque altamente positivo ai fini della credibilità, verso l'esterno e verso i fisici stessi, dell'intera operazione di riconoscimento della professione.
Si è anche tenuto in considerazione il già citato testo unificato del Progetto di legge di riforma delle professioni intellettuali presentato in Parlamento nel novembre 2007, che, ancorché decaduto, era stato lungamente discusso nella passata legislatura, raccogliendo molte delle istanze delle organizzazioni rappresentative degli Ordini e delle Associazioni esistenti, dal quale difficilmente si differenzierà la sostanza del nuovo Progetto di legge che presumibilmente sarà ripresentato al Parlamento. In esso sono fissati i principi fondamentali per la costituzione e il riconoscimento delle Associazioni professionali (sostanzialmente eguali a quelli contenuti nel D. L. vo 206/2007) e sono definite le regole per il rilascio agli iscritti di un attestato di competenza:
1. E' istituito l'attestato di competenza, in conformità alla direttiva 92/51/CEE con il quale le associazioni professionali attestano il possesso dei prescritti requisiti professionali, l'esercizio abituale della professione, il costante aggiornamento del professionista nonché un comportamento conforme alle norme del corretto svolgimento della professione.
2. Le associazioni professionali definiscono i requisiti che il professionista deve possedere ai fini del rilascio dell'attestato di competenza di cui al comma 1, tra i quali rientrano, in particolare:
a)l'individuazione di livelli di qualificazione professionale, dimostrabili tramite il conseguimento di titoli di studio o di percorsi formativi alternativi;
b)la definizione dell'oggetto dell'attività professionale e dei relativi profili professionali;
c)la determinazione di standard qualitativi da rispettare nell'esercizio dell'attività professionale.
3. L'attestato di competenza, che ha validità triennale, non è requisito vincolante per l'esercizio delle attività professionali di cui al presente titolo ed è rilasciato a tutti i professionisti iscritti alle associazioni professionali che ne fanno richiesta e che dimostrano di essere in possesso dei requisiti.


Il Comitato Promotore ha discusso, per via telematica e in un incontro tenuto a Roma il 12 luglio 2008, sui punti principali dello Statuto nel periodo tra il 15 giugno e il 25 luglio 2008, giungendo alla Bozza resa pubblica alla lista http://mailman.inforweb.it/mailman/listinfo/anfea, alla quale possono aderire quanti non fossero già iscritti.
Lo Statuto è stato pubblicato il 28 luglio 2008 insieme con una nota illustrativa. I punti salienti sono riportati di seguito.

1. Finalità dell'ANFeA

Le finalità dell'ANFeA, che caratterizzano l'aspetto scientifico e professionale dell'associazione, sono riportate nel primo comma dell'art. 2. Nel secondo comma sono elencate, con l'intento di rappresentare una dichiarazione programmatica, le attività che saranno svolte per conseguire le finalità di cui al comma precedente.

2. Sede

La sede deve essere ancora individuata. Il Comitato promotore auspica che possa essere trovata una sede comune con qualcuna delle Associazioni esistenti per favorire il processo di federazione. In mancanza si ritiene che sia preferibile una sede esterna alle istituzioni accademiche o di ricerca,per fare passare il messaggio che la Fisica comprende anche aspetti di professionalità esterni al mondo dell'Accademia e della ricerca. Una buona scelta potrebbe essere una Fondazione, quale ad esempio l'IDIS-Città della Scienza di Napoli, per la quale è stata ventilata la proposta..

3. Ambiti professionali ed Elenco dei Soci professionisti

Essendo l'ANFeA un'Associazione scientifico professionale, così come l'AGI e l'AIFM, si deve prevedere la possibilità che alcuni Soci non siano interessati a ottenere l'attestato di competenza né agli altri aspetti legati alla professione; questo implica l'istituzione di un Elenco di Soci accreditati e lo stabilimento delle regole di iscrizione a esso (Norme di accreditamento). L'istituzione di un Elenco gestito da un'Associazione professionale riconosciuta rappresenta la condizione per chiedere l'approvazione in Parlamento di una legge istitutiva della Professione di Fisico. Cò dovrebbe permettere di superare le attuali discriminazioni subite dai laureati in fisica nel campo delle certificazioni affidate per legge a professionisti iscritti agli Albi professionali.
L'elencazione degli ambiti professionali, che segue la proposta di istituzione dell'Ordine professionale elaborata dalla SIF nel 2006 ed è ripresa e articolata nel Regolamento di accreditamento, ha lo scopo di far conoscere al mondo del lavoro le competenze dei professionisti e di certificare, su richiesta, le qualità lavorative e professionali dei Soci, affinché le prestazioni da essi fornite rispondano a riconosciuti criteri di qualità.
L'attuale esistenza del doppio livello di formazione (Laurea e Laurea Magistrale) impone l'introduzione di un doppio titolo di riconoscimento professionale per i quali sono stati scelti i nomi di Fisico professionista e Fisico Professionista junior. Sono state elencate 11 voci di competenza per il Fisici professionista e 5 voci per il Fisico Professionista Junior per illustrarne le competenze.

4. Organi dell'Associazione e loro compiti

Gli Organi sono: Assemblea Generale, Consiglio Direttivo, Presidente, Segretario Generale e Tesoriere, Comitato di Accreditamento, Collegio dei Probiviri, Collegio dei Revisori dei Conti.
Il Comitato di accreditamento è formato di quattro membri eletti tra i soci, di cui almeno tre con la qualifica F.P. o F.P. jr, ed è presieduto dal Vice Presidente dell'Associazione. Ha il compito di esaminare le domande di accreditamento, di proporre al Consiglio direttivo l'iscrizione dei soci nell'Elenco dei Fisici Professionisti, di accertare periodicamente lo stato di Aggiornamento continuo dei Fisici Professionisti e di emettere l'attestato di competenza con le procedure previste nel Regolamento di Accreditamento
Il Collegio dei Probiviri è costituito di tre membri eletti tra i Soci e controlla la rispondenza del comportamento dei Soci con quanto prescritto dal Codice deontologico. L'intervento del Collegio dei Probiviri avviene in seguito a richiesta della maggioranza dell'Assemblea Generale o del Consiglio Direttivo o su segnalazione, suffragata da prove, da parte di un Socio al Consiglio Direttivo.
Il Collegio dei Revisori dei Conti è costituito di tre membri eletti fra i Soci, sottopone ad analisi i bilanci consuntivo e preventivo annuali ed elabora in merito una relazione per l'Assemblea.

5. Articolazione regionale

Si è scelta un'articolazione regionale che è ritenuta importante sia per la rappresentanza degli aspetti professionali in sede locale sia per un maggior coinvolgimento dei soci. Peraltro si è inserita una norma transitoria che fa scattare l'organizzazione su base regionale solo dopo il raggiungimento del numero di 500 Soci.

6. Codice deontologico e Regolamenti

L’Associazione è dotata di un Codice deontologico, comprensivo delle norme di condotta professionale cui soggetti i Soci iscritti nell’Elenco professionale, e dei seguenti Regolamenti, attualmente in fase di preparazione:
a)il Regolamento generale contenente norme, procedure e indicazioni per il funzionamento degli Organi e lo svolgimento delle attività;
b)il Regolamento elettorale, che fissa le procedure di elezione degli Organi;
c)il Regolamento di accreditamento, che fissa gli ambiti professionali, i requisiti e le modalità di iscrizione dei Soci nell’Elenco professionale nonché le procedure e i livelli di verifica dell'aggiornamento continuo dei Soci Professionisti;
d)il Regolamento di disciplina che fissa le procedure e le sanzioni per l’inosservanza del Codice deontologico.

7. Comitato di attivazione

Una norma transitoria prevede che, nel primo anno della sua costituzione, l'ANFeA sia amministrata da un Comitato di Attivazione di sette membri, che nomina al proprio interno il Presidente pro tempore, e che, operando con i poteri previsti per il Consiglio Direttivo, provvede all’avvio delle attività sociali e all’organizzazione dell'Assemblea Generale per l’approvazione definitiva di Statuto, Regolamenti e Codice deontologico e l’elezione degli Organi sociali effettivi.

9. I punti salienti del Regolamento di Accreditamento per l'iscrizione all'Elenco dei Fisici professionisti

Il regolamento di Accreditamento definisce le procedure e le regole per ottenere l'iscrizione all'Elenco dei Fisici Professionisti gestito dall'ANFeA.
L'istituzione di un Elenco gestito da un'Associazione professionale, che si faccia carico di certificare per i propri Soci iscritti nell'Elenco il possesso di adeguati requisiti di formazione e professionalità, l'esercizio abituale della professione, il costante aggiornamento professionale e il rispetto del Codice deontologico, dovrebbe permettere di superare le attuali discriminazioni subite dai laureati in fisica, non riconosciuti come professionisti per la mancanza dell'Albo professionale.
All'Elenco dei Fisici Professionisti sono iscritti i Soci che ne fanno domanda e che dimostrino di possedere i requisiti di formazione e professionalità, secondo gli Standard definiti nel Regolamento di Accreditamento. L'iscrizione nell'Elenco è soggetta a verifica periodica.
E' stata preparata una prima bozza del Regolamento di Accreditamento, accompagnata da una sua breve illustrazione che abbiamo ritenuto utile rendere pubblica, pur non dovendo essere necessariamente essere approvata prima della costituzione dell'Associazione, in quanto riassume le competenze del Fisico Professionista, dettagliando gli ambiti professionali descritti nell'art. 4 dello Statuto.,
I punti salienti, che tutti gli interessati sono invitati ad approfondire per proporre possibili modifiche, sono di seguito riportati.

1. Fisico Professionista e Fisico Professionista junior

Questi sono i titoli assegnati dall'ANFeA ai propri Soci iscritti nella sezione A e nella sezione B dell'Elenco Professionale, in relazione al titolo di studio posseduto (laurea magistrale - laurea del vecchio ordinamento o laurea triennale).
Il nome del titolo deve essere caratterizzante per i soci dell'ANFeA iscritti nell'Elenco (l'ANFeA ne deve avere l'esclusiva, come avviene per gli Ordini), e non può quindi essere generico o acquisibile in altro modo, come ad esempio Fisico, laureato in Fisica o Fisico specialista.

2. Requisiti per l'iscrizione alle Elenco professionale

La sezione A è ripartita nei settori:
a)fisica industriale, dei materiali e Tecnologie dell’informazione;
b)fisica della Terra, dell'ambiente e del territorio;
c)fisica medica.
La sezione B è articolata nell'unico settore (per il momento, ma è ancora pendente la sistemazione professionale degli Ottici Optometristi):
a) fisica
Per l'iscrizione in tutti i settori delle Sezione A è richiesto:
a)il possesso della laurea magistrale Classe 20/S – Fisica o Classe 66/S (Scienze dell'Universo), o della laurea in Fisica del previgente ordinamento o del titolo di Dottore di ricerca in discipline fisiche;
b) il compimento di un tirocinio, svolto secondo le modalità di cui al seguente art. 8;
c) il compimento della procedura di accertamento delle competenze con le modalità di cui all'art. 10.
Per il settore "Fisica medica" il tirocinio è sostituito dal conseguimento del diploma di specializzazione in Fisica sanitaria (requisito obbligatorio).
Per l'iscrizione alle Sezione B dell’Elenco è richiesto:
a)il possesso della laurea Classe 25 - Scienze e tecnologie fisiche;
b) il compimento di un tirocinio, svolto secondo le modalità di cui al seguente art. 8;
c) il compimento della procedura di accertamento delle competenze con le modalità di cui all'art. 10.

3. Standard di accreditamento, Tirocinio, Procedura e Valutazione delle richieste

Gli Standard di accreditamento riassumono le competenze del Fisico Professionista, dettagliando gli ambiti professionali descritti nell'art. 4 dello Statuto. Sono stati inseriti nel Regolamento come standard richiesto per l'accreditamento, così da poterli aggiornare nel tempo senza dovere modificare lo Statuto.
Per similitudine alle altre professioni, è stato previsto un periodo di tirocinio, consistente nello svolgimento di attività professionali e, di norma, ha durata almeno annuale. Esso va svolto sotto la supervisione di un Fisico Professionista presso una struttura pubblica o privata e può essere sostituito, in tutto o in parte, dalla frequenza di Master di I o II livello.
Per la procedura di ammissione all'Elenco è stato seguito il modello usato dall'Institute of Physics per i Chartered Physicists. Il Socio che chiede l'iscrizione nell'Elenco deve dichiarare il possesso dei requisiti e presentare un rapporto professionale che descriva le attività svolte durante il tirocinio e illustri il grado di esperienza e autonomia professionale raggiunto. Il candidato deve inoltre scegliere due Soci, dei quali almeno uno deve essere un Fisico Professionista e almeno uno deve essere esterno al posto di lavoro, che sostengano la sua domanda. Ai Soci sostenitori è richiesto di valutare il livello di padronanza che il candidato ha acquisito nelle diverse attività descritte e di indicare esplicitamente se sostengono o meno la domanda di accreditamento.
Il Comitato di accreditamento valuta la documentazione presentata, le osservazioni dei soci sostenitori e l’eventuale risultato di un colloquio con il candidato ed esprime un giudizio di accettazione o di rigetto della richiesta. L'iscrizione nell'Elenco è disposta dal Consiglio Direttivo e ha validità triennale.

4. Aggiornamento Professionale Continuo e Attestato di competenza

L'Aggiornamento professionale continuo (A.P.C.) consiste di attività di ricerca e sviluppo, corsi di aggiornamento, partecipazione a Congressi e attività similari documentate. Una relazione sulle attività svolte per l'A.P.C. è presentata dai soci al Comitato di accreditamento allegata alla richiesta di rinnovo dell'iscrizione nell'Elenco o di rilascio dell'Attestato di competenza.
L’Attestato di competenza, valido per tre anni, certifica:
a)il possesso dei requisiti professionali,
b)l'esercizio abituale della professione,
c)il costante aggiornamento professionale,
d)il comportamento conforme al codice deontologico,

5. Iscrizione nell'Elenco in prima applicazione

Una norma transitoria, valida per un periodo di due anni, permette di iscrivere nell'Elenco professionale quanti da anni operano nei diversi settori.
L'iscrizione è consentita, senza applicazione della procedura di valutazione e senza tirocinio, ai Soci che alla data del 1 Gennaio 2009, si trovino in una delle seguenti condizioni:
a)professori universitari che insegnino o abbiano insegnato discipline fisiche o geofisiche nelle università italiane; ricercatori, tecnologi e tecnici laureati delle Università, degli Istituti nazionali o Regionali di ricerca o di imprese private; liberi professionisti o dirigenti che abbiano svolto certificata attività professionale per almeno cinque anni e che siano in possesso della laurea in Fisica o del Titolo di Dottore di ricerca in Fisica, per il settore “Fisica industriale, dei materiali e Tecnologie dell’informazione” o per il settore “Fisica della Terra, dell'ambiente e del territorio”;
b)laureati magistrali nella Classe 20/S – Fisica o laureati in Fisica del previgente ordinamento, iscritti nell'Elenco nominativo degli Esperti Qualificati e ai dirigenti fisici di ruolo delle Aziende Regionali e Provinciali di Protezione Ambientale, per il settore “Fisica della Terra, dell'ambiente e del territorio”.
c)dirigenti fisici dipendenti da strutture del Servizio Sanitario Nazionale; professori e ricercatori universitari, operanti presso le facoltà di Medicina, che abbiano svolto attività assistenziale per almeno 5 anni per il settore"Fisica medica";

L'iscrizione nell’Elenco è disposta dal Consiglio Direttivo a seguito di valutazione dell'esistenza delle condizioni di cui al comma precedente.

10. Rapporto con la SIF e le altre Associazioni professionali

Per evitare possibili scorrette interpretazioni che potrebbero creare disorientamento all'interno delle diverse comunità di fisici e, soprattutto, perché l'iniziativa legislativa necessaria per il riconoscimento della professione richiede una forte unità di intenti, qualunque sia la scelta che si vuole fare (Associazione professionale o Ordine), è utile riassumere i vari passaggi che hanno portato alla proposta di costituzione di una nuova Associazione.
Già nel marzo 2007 il gruppo di lavoro della SIF (Gialanella, Focardi, Piragino, Predazzi, Stella, Begnozzi, Morando), avendo considerato che il percorso per ottenere la legge istitutiva dell’Ordine si prospettava incerto, lungo e faticoso, aveva proposto l’opportunità di perseguire, da parte della SIF, una soluzione di tipo associativo che prevedeva l'istituzione e la gestione dell'Albo professionale dei fisici come passo intermedio verso l'istituzione dell'Ordine.
Tale schema, implementato con una proposta largamente ispirata al modello inglese (IOP) dei regolamenti necessari per gestire le norme di accreditamento, per gestire l'albo professionale, per definire il codice di comportamento e per ottenere il riconoscimento da parte del Ministero del ruolo che la SIF avrebbe svolto in ambito professionale, fu illustrato al Presidente e al Consiglio di Presidenza. Il Consiglio di Presidenza, nella riunione dell’9 giugno 2007, esaminata la proposta, ritenne che, non fosse opportuno prendere decisioni su tale iniziativa, essendo in scadenza.
Visto il procedere degli eventi legislativi e convinto, anche a seguito degli incontri avuti nell’arco del 2007 con due Ministri, un Sottosegretario di Stato, tre Senatori e quattro Deputati, che l’Ordine fosse un obiettivo praticamente irrangiugibile, Gialanella ha riproposto la questione, in data 25 ottobre 2007, al nuovo Presidente e al nuovo Consiglio:
“Dalle considerazioni precedenti credo emerga chiaramente come sia urgente e opportuno che la SIF prenda la decisione, se intende assumersi la funzione e l’obiettivo di tutelare gli aspetti professionali dei fisici. Nella situazione che si sta delineando la soluzione SIF è la migliore e probabilmente l’unica che possa dare credibilità all’operazione, anche se si dovranno trovare gli strumenti adatti per regolamentare i rapporti con l’AGI e l’AIFM.”
In data 2 novembre 2007, il Presidente della SIF ha risposto:
“La SIF non intende modificare il proprio statuto. Intende conservare il suo carattere di società scientifica (di "learned society", come direbbero gli Inglesi) che mantiene da più di un secolo. Questo le ha consentito di essere riconosciuta come Ente Morale e di essere talvolta ascoltata. La SIF intende semmai stabilire opportune convenzioni con le associazioni citate (AGI e AIFM) e con altre associazioni già esistenti. Se queste diventeranno associazioni professionali, le convenzioni stipulate non potranno che risultare consolidate e rafforzeranno il ruolo della SIF come portavoce delle loro specifiche istanze.”
In data 30 dicembre 2007, è stata presentata alla SIF una nuova proposta: costiture una nuova Associazione, con finalità anche di tutela della professione, "collegata" alla SIF. In tal modo la SIF avrebbe potuto, senza modifiche di Statuto, svolgere il ruolo di garante nei confronti delle Autorità preposte al riconoscimento delle Associazioni professionali.
Si proponeva una procedura del tipo:
a)la SIF delibera la costituzione di un'Associazione scientifico-professionale e ne approva lo Statuto;
b)la nuova Associazione ha la stessa sede sociale della SIF e ne utilizza le strutture tecnico-scientifiche sulla base di un’apposita convenzione;
c)lo statuto della nuova Associazione prevede quanto necessario per stabilire il collegamento con la SIF.
Anche questa proposta non è stata accolta dalla SIF che, ribadendo la volontà di conservare la propria identità di Società scientifica, in data 19 gennaio 2008 ha escluso la possibilità dell'uso delle strutture tecnico-scientifiche e della sede sociale della SIF, e in data 17 marzo 2008 ha costituito un nuovo Gruppo di lavoro per rivedere la proposta del 2006 e proseguire per la strada dell'istituzione dell'Ordine Professionale. Il Presidente della SIF ha, in ambedue le occasioni, peraltro nuovamente precisato che tale atteggiamento non è da interpretarsi come un rifiuto aprioristico nei confronti dell'Associazione.
Il nuovo Gruppo di Lavoro della SIF, come illustrato con il mail inviato in data 10 luglio 2008 ai propri soci ha ravvisato "l’esistenza di nuovi presupposti per un ingresso paritetico dei fisici in un ordine professionale già consolidato, quale quello dei chimici. Sulla base delle indubbie affinità per tradizione e complementarità tra la figura professionale del fisico e quella del chimico, tale "ordine dei chimici" potrebbe di fatto trasformarsi in un "ordine dei chimici e dei fisici", anche in vista di una generale riorganizzazione degli ordini che aggreghi in futuro tutte le professioni scientifiche. Questo punto è attualmente al vaglio dell'ordine professionale dei chimici – il Consiglio Nazionale dei Chimici (CNC) – che dovrà esprimersi a breve termine. In caso di parere favorevole, la proposta sarà portata in discussione all'assemblea dei soci della SIF durante il XCIV Congresso Nazionale."
Anche alla luce di questa nuova proposta, il Comitato promotore dell'ANFeA nella sua riunione del 12 luglio 2008, dopo avere ribadito che la proposta di costituire una nuova Associazione non dovesse essere intesa come una contrapposizione con la SIF, ma come uno strumento per superare l’impasse causato dall’obiettiva difficoltà di costituzione di un Ordine, ha deciso che, qualora la possibilità di costituzione dell’Ordine dei Fisici, eventualmente anche in congiunzione con i Chimici, divenisse effettiva e reale in tempi brevi o qualora la SIF decidesse di partecipare alla gestione di un Elenco di Fisici professionisti attraverso una Federazione con le altre Associazioni scientifico-professionali di fisici, l’iter di costituzione dell’ANFeA andrà rimodulato.
Tale decisione è stata portata all'attenzione del Presidente e del Consiglio della SIF con lettera del 22 luglio 2008.
Poiché è evidente l'utilità di discutere tutti insieme sulle diverse alternative che si prospettano a seguito delle diverse iniziative assunte (la SIF persegue l’Ordine con i Chimici, l’AIFM e l’AGI hanno iniziato le procedure per il riconoscimento dell’Elenco dei Fisici medici e dei Geofisici, l’ANFeA si sta costituendo, …) con la stessa lettera è stata avanzata al Presidente della SIF la richiesta di promuovere una discussione generale sulla questione durante l'assemblea dei soci della SIF che si terrà a Genova il 23 settembre 2008, con invito esteso anche i non Soci. Ciò potrebbe permettere di fare tendere le diverse iniziative verso un’azione sinergica.
Il Presidente della SIF con lettera del 19 agosto 2008, oltre a fornire le ultime informazioni sui rapporti con l'Ordine dei chimici, ha comunicato quanto segue:
"La questione dell'ordine professionale, che ho diramato tramite la nostra nuova "sif-list" elettronica a una comunità di fisici ben più vasta rispetto a quella dei soli Soci SIF, è ovviamente uno dei punti all'ordine del giorno dell'Assemblea Generale dei Soci che si svolgerà a Genova nel corso del prossimo Congresso SIF (come puoi già vedere in rete sul sito web della SIF)".

L’assemblea della SIF ha avuto luogo, come previsto, il 23 settembre 2008 a Genova. La Prof. Cifarelli (Presidente della SIF) e il Prof. Campanella (Presidente della Società Chimica Italiana) hanno illustrato ai presenti l’idea di chiedere l’istituzione di un Ordine in comune tra i Chimici e i Fisici, per tentare di superare le difficoltà legate alla richiesta di istituzione di un nuovo Ordine (l’Ordine dei Chimici esiste già e si tratterebbe quindi di una trasformazione).
Ci sono due novità rispetto a quanto già era noto dall’annuncio SIF:
1)oltre ai fisici anche i laureati in Scienze e Tecnologie Alimentari sarebbero interessati a entrare nell’Ordine dei Chimici;
2)il prof. Zingales, Presidente del Consiglio Nazionale dei Chimici, sta esplorando la possibilità di ottenere la modifica dell’Ordine attraverso un Decreto ministeriale.
Nel suo intervento in Assemblea, Gialanella ha fatto una breve storia di quanto avvenuto negli ultimi 3 anni nei quali si è occupato del problema, spiegando che l’iniziativa di avere un’Associazione scientifico-professionale non è alternativa a quella di costituire l’Ordine, ma rappresenta una soluzione che può realizzarsi in tempi ragionevolmente rapidi e certi in quanto dipende essenzialmente da noi, a differenza di quanto avviene per l’Ordine. Poiché non è realistico ipotizzare che un Ordine, in qualunque forma, possa essere costituito in meno di cinque anni (come è noto la prima proposta di legge è stata presentata nel 1990 e ora stiamo di nuovo cercando qualcuno che presenti un Progetto di Legge), ha dichiarato che intende portare avanti l’iniziativa ANFeA.
In un successivo colloquio, è stato fatto notare al Prof. Campanella che non è possibile modificare una legge (quella che istituisce l’Ordine dei Chimici) con un atto amministrativo quale è un decreto ministeriale e che l’esempio dell’ammissione all’esame di Stato dei laureati in Chimica e Tecnologia Farmaceutiche (CTF) stabilita con DM non è calzante dovendosi nel nostro caso modificare la struttura all’Ordine e l’Elenco delle competenze degli iscritti.
A ciò si aggiungono i problemi che potrebbero nascere per la necessità dei Fisici di articolare la propria sezione in tre settori, essendoci già almeno due altre associazioni professionali, l’AIFM per i Fisici medici e l’AGI per i Geofisici, a fronte del fatto che attualmente l’Albo dei Chimici non è articolato in settori.
Nell’Assemblea dell’AIFM (Sestri Levante, 3 ottobre 2008), convocata per l’approvazione delle modifiche di Statuto necessarie per ottenere il riconoscimento dell’AIFM quale Associazione abilitata alla gestione dell’Elenco professionale dei Fisici medici, è stata ripreso l’argomento se sia più opportuno tentare la via del provvedimento legislativo per il riconoscimento della professione sanitaria di Fisico medico, in maniera indipendente dal riconoscimento della professione di Fisico, ovvero sia meglio procedere per il riconoscimento della professione di Fisico con articolazione in settori tra i quali la Fisica medica.
Gialanella ha sostenuto che ci sono motivi, non solo di principio ma anche di strategia politica, che inducono a preferire la seconda scelta. Infatti:
1.I Fisici medici hanno la formazione primaria nella Classe Fisica, in Facoltà di Scienze e non in quella di Medicina, che si fa carico della formazione di tutte le professioni sanitarie (lo stesso avviene anche per chimici e i biologi che pure operano nell’Area sanitaria);
2.l’obiettivo principale da raggiungere è quello del riconoscimento della professione di Fisico medico. Una volta ottenuto ciò si può provare a fare inserire la professione tra quelle sanitarie. Tentare i due passi insieme complica ulteriormente il problema, già molto difficile.
Molti degli interventi sono stati in accordo con tale proposta.

11. In preparazione all'assemblea costituente

Il Comitato Promotore dell’ANFeA, fissata la data per il 5 dicembre 2008, ha inviato l’Avviso di Convocazione dell’Assemblea costituente a tutti gli iscritti alle News ANFeA e ha comunicato l’avvenimento ai Direttori di dipartimento, ai Presidenti dei consigli di corsi di studio, ai direttori delle Sezioni INFN, ai coordinatori dei corsi di dottorato, ai direttori delle scuole di specializzazione in Fisica sanitaria, al Presidente dell’INFN, al responsabile di INFM-CNR e al Presidente del CNISM perché diffondessero l’informazione, se lo ritenevano opportuno.
In vista del lavoro comune che le diverse associazioni dovranno fare, in data 20.11.08 sono state inviate due lettere ai Presidenti dell’AIFM e dell’AGI nelle quali si ribadiva il punto di vista dell’ANFeA:
“E’ opinione del Comitato Promotore che sia meglio, dal punto di vista culturale ma anche strategico, perseguire congiuntamente il riconoscimento della professione di Fisico, con articolazione nei diversi settori (Fisica Industriale e dei materiali, Fisica della Terra e dell’Ambiente, Fisica Medica) piuttosto che adoperarsi separatamente per il riconoscimento di professioni settoriali (Esperto in Fisica medica, Esperto in Meteorologia, Climatologia e Fisica dell'Atmosfera, Fisico professionista, ecc.). E’ evidente che ciò deve essere fatto in pieno accordo con le altre Associazioni (in primis AIFM e AGI) che già si adoperano per la tutela professionale dei propri soci. E’ probabile che si renderà necessario un processo di tipo federativo.”
A tale lettera il Presidente dell’AIFM ha risposto in data 20.11.08 come segue:
“come sai l'AIFM sta cercando di trovare la "strada" per il riconoscimento della professione, giocando anche su più fronti. ..... Nel frattempo guardiamo con interesse anche alla tua iniziativa per un eventuale riconoscimento professionale insieme con gli altri settori professionali della fisica. Da questo punto di vista io credo che AIFM debba anche agire, con ANFeA e le altre associazioni, per vedere se ci sono le possibilità di ottenere una legge che riconosca la professione del fisico. In tal caso credo che sarebbe disponibile (bisogna sentire il CD) a confederarsi con le altre associazioni. Quindi io vedo l'impegno di AIFM su questo fronte in rappresentanza di tutti gli specialisti in fisica medica, lasciando ovviamente al singolo iscritto all'AIFM la libertà di iscriversi ad ANFeA.”

12. La costituzione dell'Associazione Nazionale Fisica e Applicazioni – Assemblea Generale

Il 5 dicembre 2008 si è svolta a Roma, Università La Sapienza, l’Assemblea costitutiva dell’ANFeA. Erano presenti i seguenti 30 Soci fondatori:

1.Barbaresi Davide
2.Biagi Pier Francesco
3.Bianconi Antonio
4.Buccolieri Giovanni E.
5.Calamai Odoardo
6.Chiappini Margherita
7.Chiatti Leonardo
8.Cianchini Marco
9.Colavita Elio
10.Coppola Fulvio
11.Crisciani Fulvio
12.Delle Cave Giuseppe
13.Di Carlo Federico
14.Di Fiore Luciano
15.Fazio Eugenio
16.Fidecaro Francesco
17.Fratini Michela
18.Fuccaro Massimo
19.Gentile F. Paolo
20.Gialanella Giancarlo
21.Gigante Giovanni E.
22.Giordani Sara
23.Grossi Gianfranco
24.Piacentini Mario
25.Piantelli Francesco
26.Piantelli Silvia
27.Pisani Gianluca
28.Rebuzzi Mauro
29.Spinelli Nicola
30.Sportelli Luigi

Il primo atto dell’Assemblea è stato l’approvazione della versione finale dello Statuto che deve essere allegato all’atto notarile. In esso sono state incluse due modifiche suggerite dall’avvocato che lo ha rivisto. La prima riguarda il Collegio dei probiviri (art. 12): il vincolo di anzianità di associazione non può essere richiesto per i primi 5 anni di vita dell’associazione. Il notaio ha inoltre richiesto che nell’atto notarile fosse indicato il nome di un Presidente pro-tempore al quale venisse conferito ampio mandato per effettuare tutte le operazioni necessarie all'avvio dell'attività dell'Associazione tra le quali la convocazione della prima Assemblea generale ove saranno approvate le nuove adesioni degli associati e nominato il Comitato di Attivazione. Ciò ha comportato una lieve modifica all’art. 21 e, soprattutto la necessità di procedere, come Assemblea, all’elezione di un Presidente pro-tempore nella persona di Gialanella Giancarlo.
Successivamente è sta redatto e firmato dai soci fondatori l’Atto costitutivo.
L’Assemblea Generale dell’Associazione è stata convocata dal Presidente pro-tempore e si è riunita nel pomeriggio del 5 dicembre 2008 nello stesso luogo dell’Assemblea costitutiva. Essa ha esaminato e deliberato sulle seguenti questioni.

Accettazione di nuovi Soci

L’Assemblea ha preso in esame le domande (105) pervenute entro il 4 dicembre 2008 e sulla base delle dichiarazioni rese nella domanda di adesione provveduto ad accettare quali Soci Ordinari quanti avevano inviato la domanda di adesione, essendo conformi a quanto richiesto dallo Statuto (art. 3):
“3.2 Sono Soci Ordinari coloro che, svolgendo attività scientifica e/o professionale nel campo della Fisica e delle sue applicazioni, nelle Università, in Enti Pubblici e Privati e nell'Industria, lo richiedano con le modalità di cui al Regolamento dell' ANFeA.”
In due casi l’esame della domanda è stato rinviato: il primo, in quanto il richiedente non è ancora fornito di laurea, il secondo in quanto, non avendo la laurea in Fisica, dalla documentazione non era evidente se fossero rispettati i requisiti statutari.
L’elenco dei primi 133 (compresi i Soci fondatori) soci dell’ANFeA è il seguente:
1.Aratari Carola
2.Baldazzi Giuseppe
3.Ballarini Francesca
4.Barbaresi Davide
5.Battiston Roberto
6.Bernardi Luca
7.Biagi Pier Francesco
8.Bianconi Antonio
9.Brai Maria
10.Bruno Ezio
11.Buccolieri Giovanni
12.Buonocore Francesco
13.Calamai Odoardo
14.Campajola Luigi
15.Campari Enrico G.
16.Campioli Elisa
17.Carillo Viviana
18.Castellano Alfredo
19.Cattaneo Giovanni M.
20.Chiappini Margherita
21.Chiatti Leonardo
22.Chiefari Giovanni
23.Cianchini Marco
24.Ciccarese Giuseppe
25.Cirrone G.A.P.
26.Clementi Valeria
27.Colavita Elio
28.Coppola Fulvio
29.Crisciani Fulvio
30.Cuttone Giacomo
31.De Caro Alfredo
32.Delle Cave Giuseppe
33.Di Carlo Federico
34.Di Fiore Luciano
35.Di Pasquale Antonella
36.D'Onofrio Antonio
37.Esposito Francesco
38.Esposito R. Danilo
39.Famà Lia
40.Fantazzini Paola
41.Fazio Eugenio
42.Ficcadenti Marco
43.Fidecaro Francesco
44.Fratini Michela
45.Fuccaro Massimo
46.Fucilli Fulvio I. M.
47.Fusillo Giampietro
48.Gavelli Giovanni
49.Gavioli Luca
50.Gentile F. Paolo
51.Gialanella Giancarlo
52.Gigante Giovanni E.
53.Giglio Marzio
54.Gilli Luciano
55.Giordani Sara
56.Granata Francesco
57.Granata Ivan
58.Grossi Gianfranco
59.Guerra Carlo
60.Habel Roberto
61.Iadonisi Giuseppe
62.Imbimbo Serena
63.Indovina Pietro L.
64.Lampis Nathascia
65.Lattuada Marcello
66.Leucci Giovanni
67.Lombardi Andrea
68.Lombardi Marco
69.Longo Iginio
70.Lorusso Salvatore
71.Malferrari Luciana
72.Maltoni Giuseppina
73.Manni Maria Luisa
74.Mantegna Rosario
75.Manti Lorenzo
76.Marino Antonio
77.Marsella Giovanni
78.Martire Fiorello
79.Mastria Carla
80.Masullo Giovanni
81.Matheoud Roberta
82.Merola Leonardo
83.Modanese Giovanni
84.Morabito Angela
85.Moroder Erhenfest
86.Morresi Lorenzo
87.Murri Roberto V.
88.Nolfe Giuseppe
89.Odorici Fabrizio
90.Palmonari Federico
91.Passaro Ludovico
92.Pavese Giulia
93.Peroni Cristiana
94.Petritoli Andrea
95.Piacentini Mario
96.Piana Erio
97.Piantelli Francesco
98.Piantelli Silvia
99.Pisani Gianluca
100.Pontiroli Andrea
101.Quaglia Giuseppe
102.Quartieri Giuseppe
103.Ramello Luciano
104.Rancoita Piergiorgio
105.Ratti Sergio P.
106.Rebuzzi Mauro
107.Redaelli Nicola
108.Ripani Marco
109.Rizzo Lucio
110.Rossi Gloria
111.Sacchi Marco
112.Salis Luca
113.Saraceno Alessandro
114.Scalzo Giuseppe
115.Scampoli Paola
116.Sicignano Gianluisa
117.Silvestrini Vittorio
118.Sinno Giulio
119.Sodano Pasquale
120.Soriani Antonella
121.Spinelli Nicola
122.Sportelli Luigi
123.Spurio Maurizio
124.Sturaro Giovanni
125.Sutera Concetta M.
126.Tecchio Luigi
127.Turrini Fausto
128.Ugolotti Denni
129.Vaglio Ruggero
130.ValliFranco
131.Viscomi Silvia
132.Zambelli Giacomo
133.Zanchi Stefano

I 133 Soci possono essere, a fini statistici, così ripartiti nelle diverse categorie:
Università (compresi dottorandi e assegnisti): 48
Industria e Liberi Professionisti: 30
Fisici Medici (compresi Specializzandi): 21
Enti di ricerca (INFN, CNR, ARPA) 19
Altri: 15
TOTALE 133

Elezione del Comitato di Attivazione

A seguito della modifica dell’art. 21 sopra riportata e trattandosi di un evento unico, si è deciso preliminarmente di confermare la nomina del Presidente pro-tempore effettuata dall’Assemblea dei soci fondatori e di procedere quindi all’elezione di soli sei membri del Comitato di Attivazione. Per questi ultimi, non essendoci ancora il regolamento elettorale, si è fissato a priori una ripartizione numerica tra le diverse categorie, in modo che nel Comitato fossero presenti le diverse esperienze, e successivamente si sono concordate le candidature, sulla base delle disponibilità indicata sulle schede, su cui convergere con votazione palese, tenendo anche conto di un criterio di tipo geografico.
Si è ritenuto adeguato il seguente schema: Presidente + 2 universitari + 2 operatori nell’industria o Liberi professionisti + 1 ricercatore di Ente di ricerca + 1 Fisico Medico del SSN.

Sono risultati eletti:
Giancarlo Gialanella, Università, Napoli – Presidente;
Giacomo Cuttone, INFN, Catania;
Francesco Fidecaro, Università, Pisa;
Massimo Fuccaro, Net SpA, Udine;
Francesco Paolo Gentile, IRCCS Spallanzani, Roma;
Sara Giordani, Libero Professionista, Vicenza;
Mario Piacentini, Università, Roma

Discussione e approvazione del piano operativo di attività

Sono state brevemente discusse le problematiche che dovranno essere affrontate dall’Associazione, delegando il Consiglio Direttivo a scegliere le priorità per renderle operative.

Fissazione della Quota sociale

Per favorire l’iscrizione di giovani neo laureati e di quanti continuano la formazione post laurea (triennale o magistrale) l’Assemblea ha fissato, per il 2009, le seguenti tre fasce di quote:
  • laureati triennali, iscritti al corso di laurea magistrale 10 €
  • dottorandi e specializzandi 30 €
  • tutti gli altri 50 €

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